Ingredienti funzionali

• SACCHAROMYCES BOULARDII: Saccharomyces Boulardii è un ceppo di lievito tropicale isolato per la prima volta nel 1923, una sottospecie dell’antichissimo e primigenio cerevisiae, dal quale si distingue in diverse proprietà tassonomiche, metaboliche e genetiche. Non colonizza il colon ma è solo un transiente e non trasloca al di fuori del tratto gastrointestinale. È geneticamente resistente agli antibiotici e svolge diverse attività che risultano particolarmente utili nel trattamento del dismicrobismo intestinale, favorendo il ripristino della fIora naturale:
  • Inibisce la crescita di alcuni microorganismi patogeni (Staphylococcus, E. coli, Proteus, Candida Albicans, Shigella, Salmonella, Pseudomonas, Clostridio difficile). Contrasta E. Coli e ceppi di Clostridio difficile che virano verso alta tossigenicità a seguito di terapia antibiotica. È molto efficace per contrastare specificamente C. Albicans di cui riesce a ridurre drasticamente le colonie e a contrastarne il reimpianto attraverso un antagonismo specifico e diretto sia locale sia sistemico.
  • Stimola il sistema immunitario contro le infezioni: favorisce l’attivazione del sistema del complemento e la produzione di anticorpi, in particolare delle IgA e stimola la fagocitosi. L’aumento delle IgA-s a livello intestinale rinforza la difesa immunitaria verso allergie, intolleranze e infezioni.
  • Stimola l’attività enzimatica (disaccaridasi) della mucosa intestinale, inibisce la produzione e l’attività delle enterotossine patogene e favorisce la sintesi di vitamine del complesso H. La funzione probiotica del Saccharomyces Boulardii deriva dalla sua secrezione di acidi grassi a corta catena (SCFA) i quali, in caso di ambiente intestinale alterato, favoriscono la ricolonizzazione della fIora intestinale benefica.
• ENTEROCOCCUS FAECIUM: ospite abituale del tratto gastrointestinale e della vagina, E. Faecium costituisce una componente importante della fIora lattica intestinale. Diversi studi hanno comprovato la sua capacità di inibire la crescita di molti batteri opportunisti e patogeni tramite un meccanismo di sopraffazione numerica. Per questo motivo, il suo impiego è molto utile anche durante una terapia antibiotica, essendo un microrganismo resistente a molti antibiotici. Clinicamente è stata provata la sua efficacia in caso di diarrea, infezioni intestinali e putrefazioni.